Purtroppo solo per tre giorni a Milano, dal 20 al 22 aprile, al Teatro Libero si può assistere a un’opera particolarissima che mescola arte, cultura, musica e teatro grazie all’originalità e al talento di Moni Ovadia, qui sostenuto dall’organizzazione di Promo Music. Questo spettacolo, un po’ recital e un po’ reading come spesso accade con Ovadia, si intitola Il Registro dei Peccati, Rapsodia lieve per racconti, melopee, narrazioni e storielle. Il protagonista, sul palco da anni, ha preso gusto nel raccontare storielle sugli ebrei per far conoscere alcuni aspetti ironici del mondo ebraico. Ma è pure bravissimo nell’inoltrarsi all’interno di una spiritualità vera, nei canti ebraici accomunati dal forte impatto emotivo, a citazioni di ebrei celebri e a una grande storia d’umanità basata sul Chassidismo, movimento esistente da un paio di secoli e nato durante tempi bui per l’intero popolo ebraico, che rischiava la scomparsa e l’assimilazione nell'est d'Europa.
Come ‘gancio’, qui Moni Ovadia parte dal mondo gioioso di un artista amato e rispettato nel mondo intero, Marc Chagall. Chi non ha visto almeno uno dei suoi bellissimi quadri in cui donne, uomini e bambini sembrano volare su paesaggi rurali antichi o in interni fantasiosi e colorati? La straordinaria immaginazione di quel genio artistico ha davvero creato tali immagini o sono esistete per davvero? La domanda porta il nostro Ovadia a osservare da vicino un'umanità fatta di persone inadatte a questo pianeta, così colmo di violenza, orrori, delirio nazionalista e razzismo. Il vero paesaggio umano di Chagall era composto da amore e affetti, bellezza e semplicità, popolazioni strette attorno a ideali, spiritualità vissuta in azioni quotidiane e preghiere condivise, canti, danze e racconti intesi come fulcro di conversazioni collettive. Moni, diminutivo di Salomon voluto dalla adorata mamma bulgara, non perde occasione per divulgare cultura a piene pani e con tanto umorismo. A noi resta solo da raccoglierla e divertirci.
Teatro